Il Bel Paese invidiato dal mondo e deriso da noi italiani
di Daniele Rosa –
Siamo 60 milioni di persone nei sogni di miliardi di persone nel mondo.
Esse pensano, una volta nella vita ,di poter vedere il nostro paese , di ammirare il piu’ grande e bel museo all’aperto del mondo , di entrare nel Duomo di Milano , di lasciarsi affascinare dalla magia di Venezia, dalla solennita’ di San Pietro , dagli Uffizi di Firenze , da Positano , Capri, dalle spiagge di Sicilia e Sardegna . E chi piu’ ne ha piu’ ne metta.
Altri immaginano di poter godere , almeno per quindici giorni, di un clima e un paesaggio unici per la loro varieta’ e ricchezza.
Oppure sognano di studiare nella patria del Rinascimento, del design, della moda , dello stile e dove la tecnologia ha centri di eccellenza avanzati.
Molti ancora sognano di poter godere del terzo miglior sistema sanitario al mondo . Un sistema che ti cura , ti protegge e nulla ti chiede .Molti si dimenticano che in alcuni paesi ‘evoluti’ se non hai un’assicurazione sanitaria puoi quasi morire sulla strada o se chiedi in farmacia aspirine non te ne danno una borsa, ma un paio , dopo aver tagliato il blister, e pure te le fanno pagare.
Oppure molti fantasticano di un sistema pensionistico che , se hai pagato i tuoi contributi ( ma bisogna averli pagati) ti garantisce una vecchiaia quasi accettabile. In altre parti la parola pensione manco e’ conosciuta e scritta sul vocabolario.
Tanti poi apprezzano lo sforzo titanico di socialita’ che il nostro paese sta facendo per aiutare uno spostamento epocale di persone che fuggono da guerre e fame.
Qui , in Italia , le nostre porte sono aperte a tutti, indipendentemente dal mare.
I muri si usano per costruire le case.
Noi invece che facciamo ? Tutti insieme , istituzioni , politici, media , gente comune non perdiamo un attimo per creare allarmismo , pessimismo, e magari ridiamo pure , con gli altri , dei nostri difetti . Difetti comuni a molti paesi , ma per noi fonte di barzellette e sputtanamento.
La memoria talvolta è corta e pochi si rendono conto , ad esempio, che per un paio di generazioni la parola tassa era solo sinonimo di moglie del tasso, la parola mafia era solo un brand da esportare nel mondo e non un fenomeno criminale da debellare, la parola ‘ autoprendersiperilculo’ era ed e’ un ‘trip ‘ solo nostro.
Certo che di criticita’ ce ne sono a tonnellate: dalle false pensioni di invalidita’ , all’abusivismo edilizio diffuso , da una pubblica amministrazione ‘mostruosa’ e avanti ancora per un po’.
Ma tutto cio’ non e’ solo un ‘made in Italy’ e tantomeno deve essere una scusa per ‘mollare gli ormeggi ‘ , perché’ cosi fan tutti.
Perche’ invece , insieme , non difendiamo a spada tratta un paese che , certo , ha mille difficoltà’ e ha avuto politici ( peraltro da noi votati) che ne hanno fatte di tutti i colori, ma adesso lentamente sta cambiando pelle e soprattutto classe politica , mandando in soffitta quella vecchia.
Adesso e’ il momento di sostenere quelli nuovi , quelli che infondono ottimismo , quelli che qualcosa fanno , siano di destra che di sinistra o di centro. In fondo che differenza fa, importante che facciano bene.
E’ il momento di andare all’estero difendendo questo bel paese .
E’ il momento di esserne orgogliosi.
E’ il momento di infondere ottimismo evitando l’inutile cazzeggio di twitter, di Facebook, il piu’ delle volte fatto a vanvera.
E’ il momento di essere uniti e seri per un paese che , comunque, vale tanto per noi e le generazioni future.